E’ quasi passata l’alba quando Roma ci accoglie, dopo 9 mesi di lontananza. L’aria conserva ancora parte della freschezza della notte e pur essendo Ferragosto, avverto già il clima frizzante tipico delle mattine di Settembre. Dopo tutto, buona parte dell’estate è già volata via. La sensazione è un po’ quella dei giorni che precedono l’inizio della scuola: quando dopo tre mesi (in questo caso un po’ di più) di tempi non scanditi, ci si sente un po’ tristi e un po’ elettrizzati per l’inizio del nuovo anno.

La macchina sfila in una Roma deserta e me la ritrovo tutta lì uguale a come l’avevo lasciata, con i sanpietrini che brillano al sole e le sue strade contorte. Passo davanti al Circo Massimo e un guizzo di ricordi mi riporta all’infanzia: la mia e quella di questa nostra meravigliosa città.
Come sempre quando rientro da un lungo viaggio, la guardo con occhi nuovi. Ogni romano almeno una volta nella vita deve aver provato questa sensazione: quando tutti i sensi sono ancora tempestati di altre vite e altri luoghi, riusciamo a vedere questo piccolo tesoro come una nuova scoperta e ci accorgiamo di quanto sia prezioso il luogo in cui viviamo. Poi, ci si abitua.

Ci abituiamo a tutto purtroppo, anche ad una vita errante in cerca di avventure sempre nuove, per questo mi domando…. che sapore avranno questi nuovi giorni, per così dire, sedentari?
Una volta passata la tempesta che i ritorni portano con sé, fatta di domande, facce curiose, abbracci e migliaia di storie ripetute all’infinito, riuscirò a godere delle abitudini e dei giorni sempre uguali?

Con il tempismo di una regia studiata, è proprio lei a rispondere alle mie domande, d’altronde il suo mestiere è quello: una Bocca della Verità, spoglia di turisti che mi strappa un sorriso sghembo, mentre le vestali laggiù adempiono al loro difficile compito.

Il nostro autista, a quanto pare non vuole proprio farci rimpiangere di essere tornati, e mentre si arrampica per le vie del centro, inizio a rendermi conto di quanto mi sia mancato questo luogo, con tutte le sue imperfezioni.
A presto Roma bella,
questo è solo l’inizio di una nuovo racconto,
fatto di piccole scoperte e angoli segreti,
che solo tu, signora d’altri tempi, saprai regalarmi.
G.M.
