North Sulawesi

Isola di Bunaken. In un turbinio di colori, le farfalle ci conducono su per il vialetto verso il nostro bungalow. Uno scorcio di mare fa capolino tra una palma e una bouganville e il cielo pulito della mattina presto, sta iniziando a lasciare spazio a qualche nuvola. Siamo arrivarti nel Nord Sulawesi. Dopo l’infinito viaggio di ritorno da Rantepao a Makassar, siamo scappati a nord per verificare quanto detto dei fondali marini, in questa porzione di Oceano.

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Pulau Bunaken, è un’isoletta posizionata di fronte alla cittadina di mare di Manado, a metà strada tra le Filippine e l’Indonesia. Dopo aver goduto di una vista meravigliosa del vulcano di Manado Tua al tramonto, la mattina seguente, su una barchetta di legno per due, siamo approdati nella perfetta isola tropicale da cartolina! Sebbene nota per immersioni e snorkeling stupefacenti, la sua discreta atmosfera spartana, sembra scoraggiare tutti ti turisti che mi sarei aspettata, meglio per noi!

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L’isola è composta, per lo più, da una strada difficilmente percorribile anche in scooter e da due villaggi uno a un capo ed uno all’altro, i cui abitanti sono costretti ad importare qualsiasi cosa dalla vicina Manado, persino l’acqua! Le coste sono disegnate da mangrovie disordinate e selvagge, totalmente prive di lunghe spiagge bianche, per cui, per spostarsi, è necessaria una barca praticamente sempre. Per questo motivo, il gentilissimo personale di  Happy Gecko, include nel pacchetto colazione, pranzo e cena, a seconda del pesce fresco pescato e di quello che è disponibile! Non mangiavo a menù fisso da quando facevo le gite da piccolina e devo dire, che ci ci siamo sentiti particolarmente coccolati, facendo una full immersion di cibo indonesiano D.O.C., da leccarsi i baffi!

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Le giornate sono scandite da mattine calde inondate di sole, che verso il primo pomeriggio, si trasformano in temporali tropicali di un’ora o poco più, accolti con moltissimo entusiasmo, in quanto portatori di un po’ di respiro, nell’aria pensante di umidità. Il vulcano di Manga Dua alla nostra destra torna visibile fino in cima al calar del sole, nella sua immobilità solenne e antica, come un gigante buono, che veglia sull’isola.

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Quando il sole è più alto in cielo, noi ci immergiamo in un universo nuovo e meraviglioso reso ancora più bello dalla luce forte, che filtra caparbia sopra le nostre teste e accende tutti i colori, rendendo visibile ciò che non avrei mai immaginato. Mai come in questi giorni ho assaporato la meravigliosa sensazione di quiete dei fondali marini: come in una bolla o vaganti nello spazio per scendere sotto la superfice dell’acqua ed entrare in un’altra dimensione. Freschi del ricordo della grande barriera corallina australiana, posso dire che il mondo sommerso attorno a Bunaken, è ancora più stupefacente. Coralli vivi di ogni forma e dimensione, in tutte le sfaccettature del rosa e del rosso, nei quali mi sono persa per minuti e minuti. Ferma ad osservare questi organismi in silenzio, imbambolata dalla loro perfezione, per poi perdermi nelle tonalità forti di pesci sconosciuti: blu gialli e fucsia, tutta la gamma dell’arcobaleno e ancor di più. Una sensazione difficile da descrivere, che sicuramente va provata. Il viaggio è valso questo spettacolo di natura perfetta, che mi ha emozionato tantissimo.

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Capite bene come, il nostro soggiorno di tre notti, sia finito per durarne 6. Alla fine abbiamo ripreso il mare in direzione della terra ferma, per addentrarci un po’ più all’interno sulle alture di Tomohon: un piccolo villaggio circondato da vulcani di cui uno attivissimo, che per questo, non siamo riusciti a scalare. Ritroviamo l’atmosfera suggestiva dei villaggi rurali e l’eco degli avvertimenti, che ci aveva dato Anda al Sud: “ si dice che gli abitanti del Nord si nutrano di qualsiasi cosa che voli nel cielo, tranne gli aereoplani e qualsiasi cosa al di sotto del mare tranne i sottomarini”… Motivo per cui non vi consiglio di fare un giro al mercato, se siete deboli di stomaco!

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L’umidità ha reso la carta sempre più morbida sotto il peso della penna, che scava solchi sempre più marcati sulle pagine sottili, mi distraggo dal caldo soffocante, lasciandomi sopraffarre dalla senzazione familiare e piacevolissima della mano, che passa sul foglio fitto fitto di calligrafia pesante.

Ferma a ricordare le sfaccettature di questa ultima avventura, sono già rivolta alla prossima, itinerario dopo itinerario.

Yogyakarta ci attende: torniamo a Java, alla volta di questa nuova città.

G.M.

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